Evasione fiscale? Addio contanti
Un duro colpo all’evasione fiscale e contemporaneamente una mossa a favore della Manovra: per il governo Conte-bis uno stop ai pagamenti in nero potrà arrivare con l’eliminazione dei contanti.
E’ un progetto su cui si lavora da tempo ma che solo negli ultimi mesi ha trovato concretezza. Dire addio alla carta moneta e usare sempre di più i pagamenti elettronici, estendendo l’obbligo per gli esercenti e inasprendo le sanzioni per quanti non vogliano adeguarsi al nuovo corso: una formula semplice, mirata a tracciare la circolazione del denaro e, di conseguenza, i fenomeni di evasione, che in Italia oggi ammonta a 110 miliardi di euro complessivi.
L’Italia però non è ancora pronta. Nel nostro Paese l’utilizzo di bancomat e carte di credito è ancora limitato e molti commercianti ancora rifiutano i pagamenti elettronici, nonostante siano obbligati ad accettarli con qualunque importo. Risultato: abbiamo la più alta evasione dell’Iva in Europa.
L’Italia però è uno dei 12 paesi dell’Unione in cui esiste un tetto all’uso del contante (3.000 euro, che si vuole far scendere a 2.000 nel 2021 e a 1.000 nel 2022, mentre in Portogallo e in Francia è già di 1.000): in Germania non c’è un limite.
Sotto esame dunque un nuovo “pacchetto” di sanzioni per i commercianti poco virtuosi e contestualmente nuovi incentivi per promuovere presso i consumatori l’utilizzo della moneta elettronica, come il rimborso del 2% delle transazioni, con il sistema del cashback, cioè il rimborso parziale della spesa sostenuta quando si acquista online attraverso i siti dei negozi convenzionati. Tra le proposte, anche quella di condizionare parte delle detrazioni Irpef al pagamento di beni e servizi con sistemi tracciabili. Potrebbero cambiare anche le aliquote Iva, in base alla scelta tra pagamento in contante o con carte.
Ma al di là delle misure immaginate per incentivare i pagamenti elettronici, sarà necessario intervenire nel costo delle commissioni con i pagamenti con il Pos, che in Italia per i commercianti è uno dei più alti d’Europa. Un azzeramento dei costi – almeno sotto certi importi – sarebbe, soprattutto per le piccole aziende, un ottimo incoraggiamento per procedere spediti sulla strada dei pagamenti elettronici.
Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, i pagamenti in contanti costano al Paese 24 miliardi l’anno di mancato gettito.